Sinner che sofferenza

Vince il primo set , sta male, si riprende ma non abbastanza.

Guardando il primo set dell’incontro fra l’italiano ed il russo si vedeva che qualcosa non andava in Sinner, la sudorazione eccessiva nascondeva qualcosa.

Alla fine del 1° set era stravolto, subito abbiamo pensato alla troppa umidità dovuta alla copertura del campo ed alla pioggia incessante che scendeva fuori, ma quando al posto del fisioterapista abbiamo visto entrare il medico ci siamo realmente preoccupati.

Le inquadrature impietose con Sinner con gli occhi stralunati che scuoteva la testa ci lasciavano solo un pensiero: ora si ritira. E invece no dopo 11 minuti rientra in campo e porta a termine il set.

Di qui in poi anche se riesce a portarsi sul 2 a 2 il tennis ci è interessato veramente poco, la preoccupazione che l’altoatesino mettesse a repentaglio la sua salute era veramente tanta, troppa. E se non fosse stato che Medvedev tenendo fede alla sua nomea di “pazzo” sprecasse tutto lo sprecabile, il match sarebbe finito molto prima.

Sinner non stava in piedi e giocava palle corte come mai in carriera. Questo incredibilmente ha scompaginato i piani del russo che cercava disperatamente lo scontro in velocità e le continue variazioni di gioco non facevano altro che innervosirlo.

Finisce come era ovvio che finisse con Medvedev vincitore e con tutti ad aspettare che Jannik spiegasse cosa è successo.

Per adesso è dura da ingoiare – spiega dopo con un po’ di calma-. Era dalla notte che non mi sentivo tanto bene, purtroppo. Non so se qualcosa che ho mangiato, comunque non ho dormito bene e sono entrato in campo cercando comunque di dare quello che avevo”.

Probabilmente una congestione: “Sono uscito perché mi girava la testa e il medico ha preferito che mi prendessi qualche minuto per riprendermi. Di certo non volevo ritirami, perché l’anno scorso mi ero ritirato già troppe volte e non mi piace”.

Rimaniamo dell’idea che in molti si sarebbero ritirati e quindi rendiamo merito al tennista azzurro che ha dimostrato carattere e voglia di lottare.

Redazione

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