Non avevamo dubbi

Gigi Buffon è l’unico che si sta mettendo in discussione nel Team Italia.

Che fosse tutto di un pezzo lo si sapeva, che non sia una persona che scende a compromessi pure oggi aggiungiamo anche che lui è l’unico che faccia autocritica vera e non di facciata dopo il disastro di Euro 2024.

Gigi Buffon sta pensando alle dimissioni da team manager della Nazionale. Non è ancora un atto formale, ma una riflessione. Una riflessione che nasce non tanto dall’eliminazione contro la Svizzera, quanto dalle modalità, che lui ha considerato gravi.

Il suo ruolo dove si è preso l’impegno di offrire la sua esperienza e i suoi consigli per guidare il gruppo azzurro da team manager, una specie di capitano non giocatore, un ruolo coperto da Gigi Riva prima e da Gianluca Vialli poi, impone visti anche i predecessori un comportamento che va al di sopra di tutte le beghe di bottega che girano intorno alla Nazionale.

Come i suoi predecessori Buffon appartiene a quel ristretto gruppo di giocatori che per carriera e status possono essere tranquillamente messi nel Club delle Leggende e ben venga se questo può servire alla Nazionale che lui ama incondizionatamente, ma la dignità cosa che pare una chimera per molti impone quantomeno una riflessione.

Troppe parole e troppi scaricabarile nelle parole del Presidente e del CT, troppe risate ironiche e zero autocritica ed il pensiero che “gli altri” possano nascondersi dietro la sua ombra fra riflettere il Gigi nazionale.

La notte dei lunghi coltelli sta arrivando. Le elezioni del nuovo Presidente sono state anticipate a Novembre e Abodi, Ministro dello Sport, non ha sicuramente gradito le dichiarazioni di Gravina che mette le mani avanti dicendo alla politica “giù le mani dallo sport.

Non è detto che una prestazione indecorosa nell’inutile Nation League ed il cambio di presidenza non sia il preludio al defenestramento di uno Spalletti che appare sempre più in confusione ma molto ben ancorato alla panchina.

Redazione

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