San Zaccagni da Lipsia

All’ultimo respiro con un goal che ha ricordato quello di Del Piero nel 2006 gli azzurri vanno avanti.

Salvati sul gong. Se fossimo in un incontro di boxe così commenteremmo la partita della Nazionale italiana.

Una nazionale fondamentalmente bruttina, anche se rispetto alla partita con gli spagnoli un pò meglio, gioca con il timore di subire ma nel primo tempo riesce comunque a mantenere l’aspettativa alta rispondendo alle occasioni avute dalla Croazia.

Poi il Tracollo con prima la sbadataggine di Frattesi, la prodezza di Donnarumma e la “bambola” sul goal subito dopo … poi l’ansia e le preghiere.

Quando smoccolando stavamo già facendo i calcoli su come ci si poteva qualificare grazie al ripescaggio, Zaccagni, un altro su cui i tatuaggi fioriscono come i gerani in Alto Adige, la mette dentro pareggiando una partita che francamente l’Italia non meritava di perdere.

Ma le domande che il match lascia sono davvero tante e sicuramente troppe e facciamo sicuramente prima a rispondere con una sorta di pagelle per gli italiani nel match.

Spalletti voto 4: in perfetto stile Carmen Consoli “confuso e felice”, pare vivere in un mondo calcistico tutto suo. Perennemente sulla difensiva, se lo critichi ti vola agli occhi, se lo elogi ha la faccia del cane bastonato e rancoroso, ma in compenso sembra azzeccarne poche scegliendo nel mazzo che si è portato da casa le carte che preferisce che però non sembrano mai quelle giuste.

Cosa abbia portato a fare Buongiorno e Gatti all’europeo lo sa solo lui: sul goal della Croazia forse forse un difensore centrale di ruolo che spazza via o che ha la percezione dell’uomo libero in area, sarebbe servito come il pane quando raccogli il sugo dal piatto.

Donnarumma voto 8: sicurezza assoluta, bravo ancora una volta a salvare e tenere viva la squadra.

Darmian / Bastoni / Calafiori voto 6,5: un voto collettivo per loro che hanno dato tutto cercando di rimanere ordinati anche se messi fuori ruolo.

Di Marco voto 5: per l’insufficienza ringrazi il Mister che lo costringe a giocare con le pile esaurite ed i meccanismi arruginiti. Certo che azzeccare un cross era il minimo sindacale.

Di Lorenzo voto 5/6: fa il suo e non era facile dopo le beffe spagnole. passa più tempo a sbracciarsi solo sulla fascia per farsi vedere da Jorginho che non la passa mai. Magari Cambiaso avrebbe dato più dinamicità

Barella voto 6: ad un certo punto inizia a sbroccare mandando a fan … i compagni che non ne beccano una. Certo che lui fa il suo senza però mai avere uno squillo degno di nota.

Jorginho voto 3,5: su 10 passaggi: i primi 5 la ridà a chi gliel’ha appena passata, per 3 la tiene senza vedere mai l’uomo libero sulla fascia e cerca il passaggio più semplice indietro e gli ultimi 2 li sbaglia grazie al suo piede diventato quadrato. Non corre, non contrasta e quando rimane ultimo uomo ci fa sgranare il rosario nella speranza che non parta un contropiede … basta per favore.

Fagioli voto 6: sufficienza merito di Jorginho. Quando subentri al nulla quel poco che fai diventa oro.

Pellegrini e Frattesi voto 5: quando giocava il primo speravamo entrasse l’altro. Quando è entrato il secondo volevamo di nuovo il primo.

Raspadori/ Scamacca/ Retegui voto quasi 6: non ci sono dispiaciuti certo che se le fasce lasciate libere dai croati fossero state sfruttate a dovere con passaggi degni di questo nome, magari qualcosa di buono veniva fuori. Comunque l’impegno è stato più che sufficiente.

Chiesa voto 5: gioca da solo, fa il suo solito, dribbla quando deve passarla e la passa quando deve infilarsi in mezzo all’area. Nell’occasione migliore quando la mette dentro per Scamacca sbaglia la misura del passaggio e poi guarda il compagno che non la prende incredulo. Troppa supponenza. Si è capito chiaramente perché Allegri non ne poteva più.

Zaccagni voto 10: finalmente l’ha messa dentro e anche con stile

E adesso vediamo cosa combineranno i nostri eroi contro glia Alpini svizzeri.

Redazione

Redazione

YouTube
YouTube
Instagram