Come da pronostico il Real Madrid vince la 15^ Champions della sua storia.
Partiamo dalla fine. I fuoriclasse ad un certo punto della partita fanno la differenza.
Con i se e con i ma non si va da nessuna parte come è ovvio che sia, ma se il Borussia Dortmund avesse avuto in squadra uno che sapesse buttarla dentro forse la finale avrebbe avuto un altro epilogo.
Un primo tempo quasi perfetto del Borussia che ha messo sotto scacco il Real, ha colpito un palo ed ha avuto almeno altre 4 nitide occasioni per passare in vantaggio, ma alla fine i giocatori gialloneri si sono ritrovati nello spogliatoio all’intervallo a guardarsi negli occhi con la consapevolezza che nel secondo tempo sarebbe arrivata la mazzata.
Hanno speso tantissimo a livello fisico, chiudendo e ripartendo. Addirittura a metà del primo tempo il Real sotto porta avversaria perde la palla e nella ripartenza ci sono 6 giocatori del Dortmund che corrono smarcati in avanti e solo 3 difensori, ma anche in questa occasione non sono riusciti a capitalizzare anzi, non sono riusciti nemmeno a tirare in porta.
Certo Courtois ha fatto almeno tre parate decisive, ma non si possono sprecare tante occasioni così.
E così alla fine il Real con un Tony Kross che mette la palla dove il piccolo terzino Carvajal sa già dove arriverà, fredda il Borussia indirizzando la partita dove i Blancos volevano che andasse era il 74° minuto e tutti hanno capito che era finita, anche gli encomiabili tifosi del Muro Giallo in trasferta che hanno cercato in tutti i modi di supportare la squadra.
Vinicius Junior che ha praticamente fatto una partita da eremita, abbandonato in avanti a cercare giocate, raddoppia dopo nove minuti dal primo goal, grazie ad un regalo assurdo della difesa tedesca e allora si aspetta solo più il fischio finale. Il Borussia segna un goal in netto fuorigioco con un cross che risulta essere uno schema tardivo che andava tentato molto ma molto prima.
Fine dei giochi. Il Real segna 15 e festeggia, Bellingam che non ha fatto nemmeno una bella partita osanna Ancelotti che al 5° successo da allenatore con altri due da giocatore passa dall’essere King Carlo a Imperatore della Champions.
Cosa sarà il Real il prossimo anno con Mbappé? Mostruoso, ma se incontrerà qualcuno con un centravanti in grado di segnare e dei compagni che gli passano la palla invece di tentare tiri improbabili, allora forse la storia della prossima Champions non è ancora scritta.