Italiano: voglio gli occhi della tigre

Per la finale di Conference Italiano vuole vedere la cattiveria negli occhi dei suoi giocatori.

Mister Italiano alza la voce alla vigilia della finale: “Serve furore: quello non può mancare mai. E quelle facce viste a Praga non le voglio vedere più”.

All’Opap Arena è sold out, 32.000 persone di cui 9.000 tifosi viola, si trova nel quartiere Nea Filadelfia dedicato a un quartiere di Istanbul (Filadelfia) e covo dell’Aek (rivali dell’Olympiakos), come lo stadio: il teatro è questo, teatro che può essere dei sogni viola.

“Ho visto tante cose, migliorato e modificato alcune parti, lavorato con ragazzi straordinari. Forti loro forti noi, gara da cinquanta e cinquanta, un po’ di esperienza in più ce l’abbiamo, domani dobbiamo cercare fare di tutto per non commettere errori, col fuoco dentro, con la massima applicazione dando tutto quello che si ha. L’anno scorso non è stato bello l’epilogo, ce lo ricordiamo, ma adesso abbiamo esperienza in più e dobbiamo farla fruttare. La mia parola chiave che userò coi ragazzi? Quello che ho sempre detto e cioè che l’identità non la dobbiamo mai perdere: quel credo calcistico, l’organizzazione che ci ha portato fino a qui e se devo utilizzare una parola dico furore, furore agonistico: quello non deve mancare mai”.

E’ determinato Italiano, non vuole che la sua squadra ripeta l’esperienza dello scorso anno quando persero la finale, vuole lasciare il segno a Firenze prima del commiato.

Redazione

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