L’Atalanta vola in finale e raggiunge la Juventus.
Una partita quella di ieri sera che ha proposto forti emozioni, con un continuo cambio di scenario. Sembrava che la Dea potesse avere facilmente ragione della Fiorentina quando dopo pochi minuti è passata in vantaggio per poi raddoppiare subito dopo con Scamacca … ma il goal veniva annullato e allora nuovo cambio di scenario.
L’Atalanta spreca incredibilmente un paio d’occasioni che sembravano goal fatti e la Fiorentina inizia a macinare gioco trovando certezze che non sembrava possibile trovare.
Cambia di nuovo tutto quando Milenkovic si fa buttare fuori per fallo da dietro ed oltretutto da ultimo uomo, si aspetta solo il goal che metta fine ad una partita nata storta per la Viola.
Altro cambio completo di scenario: la Viola in dieci uomini va in rete con Martinez ed incredibilmente vede la qualificazione. L’Atalanta trema i suoi attacchi si fanno convulsi e sterili, più passa il tempo e più la beffa si materializza all’orizzonte.
Si cambia di nuovo quando Scamacca con una volé infila la porta viola riportando tutto in parità. Ma la Fiorentina crolla sotto gli attacchi tambureggianti dei neroazzurri di Bergamo che ne segnano altri due mettendo la parola fine su qualsiasi altro tipo di discorso.
Bergamo festeggia il raggiungimento di una nuova finale, ma dovrà fare a meno del suo bomber Scamacca che si fa ammonire e che quindi “crudelmente” dovrà guardare la partita dalla tribuna.
La bella favola del brutto anatroccolo delle valli Orobiche trasformatasi in cigno continua e Gasperini si augura che questa sia finalmente la volta buona che un Trofeo entri nello scarno museo della Dea … i bianconeri non saranno sicuramente d’accordo.
Una finale che mette di fronte gioia ed entusiasmo contro polemiche per il non gioco e per le sostituzioni non gradite. Ma si sa che il calcio raramente premia l’entusiasmo ma più facilmentechi riesce ad organizzarsi meglio scomponendo la partita in attimi da sfruttare alla fine riesce nell’intento e con tutte le critiche del mondo Allegri in questo è un maestro.