Una sconfitta così la si vorrebbe festeggiare ad ogni partita Atalanta qualificata.
La cronaca della partita si può tranquillamente sintetizzare così: sofferenza e gioia.
Certamente sono tante le cose accadute durante questo match che proietta l’Atalanta fra le grandi d’Europa, perché anche se l’Europa League è la seconda manifestazione, l’eliminazione del blasonatissimo Liverpool ed anche il modo in cui è stato escluso, ha fatto il giro del mondo pallonaro.
E allora anche se “solo” per una qualificazione si può dare vita ad una notte di festa a Bergamo. L’Atalanta che per la seconda volta nella sua storia ha raggiunto le semifinali europee: tra due settimane ci sarà il Marsiglia – tra l’altro avversaria ampiamente alla portata, anche se ormai concentrata solo sulla coppa – sulla strada che porta alla finale di Europa League, tappa mai raggiunta dai nerazzurri visto che nel 1987-88 la corsa della squadra allora allenata da Emiliano Mondonico si fermò per mano dei belgi del Malines.
Altri tempi, eppure anche oggi l’Atalanta ha un allenatore che resterà nella storia del club: Gian Piero Gasperini.
Accostato a diverse big (mai come in questi giorni si parla della sua amata Juventus), il Gasp ha saputo reinventare nuovamente una squadra che l’anno scorso sembrava aver perso un po’ di smalto facendo gridare sin troppe persone al “è finito un ciclo”.
Una prova di maturità e consapevolezza quella di ieri sera. I nerazzurri hanno retto l’urto di una delle formazioni migliori del panorama mondiale, oltretutto con l’handicap di partire dallo 0-1 visto il rigore contro rimediato in avvio di partita.
Quando Salha si ritrova solo davanti alla porta, siamo ancora nel primo tempo, ed il suo pallonetto esce … secondo noi tutto lo stadio ha soffiato per spingere fuori il pallone. Scherzi a parte la partecipazione del pubblico è stata commovente e persino Klopp a fine atch ha applaudito uno stadio in festa… quando si dice la classe non è acqua.
Ed ora speriamo il sogno continui!