Vince a Miami e diventa n° 2 nel ranking mondiale.
Faceva un pò paura Dimitrov che arrivava a questa finale con un ruolino di marcia impressionante.
Vince subito il primo game ed ha due colpi per fare subito il break, ma si ferma li la partita del Bulgaro. Sono bastati 5 minuti a Sinner per capire cosa fare per disinnescarlo.
Sembrava di rivedere la partita con Medvedev che sconsolato guardava il suo angolo cercando di capirci qualcosa, stessa cosa per lui che perde subito 6-3 il primo set e va ancora peggio nel secondo.
Sconsolato non riesce mai a mettere, se non in qualche rara volta, un punto importante a segno ed il set vola via in un attimo senza che se ne possa rendere conto si ritrova con un 6-1 sul groppone, seduto a fianco del giudice di sedia a riflettere su cosa era successo.
Jannik con un sorriso … normale. Come se l’impresa di vincere al terzo tentativo il Master 1000 di Miami l’avesse già vissuta non solo nei sogni, ma anche nella preparazione del match.
Parole di pragmatica nelle premiazioni e poi viene fuori di nuovo il ragazzino che si sta vivendo tutto questo con una normalità disarmante: ” Mi godo il momento, chissà se mi capiterà ancora di riviverlo e quindi non spreco tempo con tanti pensieri e me lo assaporo”.
La foto più bella è quella con i raccattapalle che poi uno ad uno gli appioppano un cinque e lui felice non lascia indietro nessuno. E’ incredibile ma vero, questo fenomeno simpatico, semplice, genuino ci ricorda tanto Federer non nel gioco ovviamente ma nei modi di fare.