L’Inter stravince anche il recupero scudetto e seconda stella dietro l’angolo.
Le speranze di chi voleva vedere un finale di campionato con ancora un pò di pepe nella corsa scudetto sono andate definitivamente deluse.
A questo punto continuare a parlare del bel gioco dell’Inter è quasi inutilmente ripetitivo, per tessere le lodi di squadra e allenatore basterebbe fare un copia e incolla di quanto scritto in precedenza, perché le prestazioni dei nerazzuri “in serie”, lasciano poco spazio alla fantasia e alle speranze delle altre squadre.
Leggiamo da più parti la parola ingiocabili, con una sorta di rassegnazione che raramente abbiamo visto, o meglio che non vedevamo dalla cavalcata scudetti plurimi juventini. E’ proprio questa rassegnazione che vogliamo analizzare in queste righe.
Gasp avrebbe voluto dire qualcosa ieri sera ma ha lasciato perdere e allora lo diciamo noi interpretando il suo pensiero: quando vai in vantaggio e per un tocco impercettibile (qui il VAR funziona) di un avambraccio il gol te lo sei fumato, quando sempre per un tocco, sfioramento, viene assegnato il rigore che chiude la partita, con il guardalinee rigorosamente con la bandierina alzata ma la palla rimane per un, anche qui, impercettibile spicchio di pallone ancora in campo, quando il rigore viene sbagliato e il giocatore (Di Marco) che ribadisce in rete per un millimetro viene giudicato ancora non in area … allora in silenzio ti adegui alla sorte più o meno beffarda.
Insomma tutto ti gira bene anzi benissimo, gli arbitri vedono tutto e in tuo favore, tutte giuste le decisioni intendiamoci, quando i porta borraccie diventano campioni, quando i buoni giocatori diventano fuoriclasse, quando i tuoi avversari dicono “non sono queste le partite in cui dobbiamo fare i punti che contano”, i giochi sono fatti.
Gli unici che continuano a sentirsi circondati dai nemici, che non ci sono, che scaramanticamente dicono che i giochi non sono ancora fatti, che, scomodando i luoghi comuni, dicono “la palla è rotonda e tutto può succedere” sono gli interisti.
Ecco l’unica cosa che non ci piace è proprio questa: quando sei bravo e bello, quando tutto ti gira per il verso giusto, quando nel vederti giocare ci si lustra gli occhi, sentirsi dire “no guarda svoliamo bassi che non si sa mai”, fa sembrare i tuoi avversari irridenti o scollegati dalla realtà.
A un certo punto Spalletti lo scorso campionato … Spalletti l’uomo con più nemici sulla terra secondo lui … ha iniziato a gongolare ed a riconoscere che avevano fatto proprio un bel lavoro, è diventato simpatico.
Ora visto che l’operazione seconda stella è andata in porto, magari iniziare l’operazione simpatia non guasterebbe.